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L’incentivazione del biometano in Italia: stato e prospettive

Auditorium GSE. Viale Maresciallo Pilsudski 92, Roma
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Osservatorio gas rinnovabili

L’UE ha indicato l’ambizioso traguardo di 35 Gmc di produzione di biometano nel 2030 e l’Italia, coerentemente con questo indirizzo, ha fissato nel PNIEC un contributo del biometano di 3,2 Mtep negli usi termici e 0,9 Mtep nei trasporti (corrispondenti a ca 5 Gmc) per rispettare i suoi impegni di decarbonizzazione al 2030.
L’Italia ha una tradizione più che decennale di sostegno al biogas destinato alla produzione elettrica, ma più recentemente tale sostegno si è rivolto all’upgrading del biogas in biometano sostenibile da utilizzare nel settore trasporti o negli usi termici, specie se hard-to-abate, lasciando la decarbonizzazione della produzione elettrica alle altre fonti rinnovabili. L’esperienza derivante dall’attuazione del DM 2 marzo 2018 (riguardante solo il settore trasporti) e dalle offerte presentate nei cinque bandi del DM 15 settembre 2022 (riguardante sia i trasporti che gli altri usi) mostra che è possibile ottenere risultati ragguardevoli, ma anche che vi sono non pochi ostacoli da superare per trasformare le potenzialità in realizzazioni.
Alla luce dell’opinione unanime che l’intervento pubblico è stato e continuerà ad essere una condizione essenziale per il successo della produzione di biometano, il Convegno intende favorire un bilancio dell’esperienza recente per fare emergere ciò che ha funzionato e ciò che dovrebbe essere modificato o introdotto ex-novo per garantire uno sviluppo ordinato del mercato del biometano verso gli obiettivi del PNIEC 2024.